Nell’imminenza delle festività natalizie, ha avuto luogo a Matera la presentazione del libro di Michele Vizziello “Olimpia, storia di basket e di cuore”, edito da Antezza. Vizziello, presidente dell’Olimpia Basket Matera dal 1981 al 2009, poi ancora presidente onorario del sodalizio per altri anni, ha raccontato a un pubblico numeroso e partecipe le ragioni che hanno dato impulso alla stesura della storia della società sportiva e degli uomini che, nei decenni, l’hanno rappresentata. E’ stato un racconto davvero coinvolgente, ricco di aneddoti e di emozioni, e non è stato difficile veder rivivere quelle suggestioni negli occhi, talvolta lucidi di commozione, di un pubblico costituito da giocatori, allenatori, dirigenti tornati a Matera proprio per celebrare il caro presidente.
Con piglio puntuale e vivido, la penna dell’autore scorre lungo un magnifico album di ricordi, ricco di fotografie e di dettagli, nomi e risultati, e certamente rappresenterà – per chi ha vissuto la pallacanestro in città – una rara occasione di documentazione completa e appassionata. Effettivamente il basket, nella città dei Sassi, è stato vissuto come il virgulto di una vera rinascita, culturale ancor prima che sportiva, rispetto a un destino greve e angoscioso da molti presentito, ma erroneamente. Le squadre femminili, antesignane di decenni rispetto a qualsiasi rivendicazione di parità, e poi le numerosissime società e formazioni maschili, dimostrano oggi alle nuove generazioni come uno sport meno popolare del calcio abbia avuto una vitalità inattesa in questa città, anticipando i temi dell’emancipazione sociale e dell’affrancamento culturale che oggi tutto il mondo le riconosce, inequivocabilmente.
Vizziello, con la sua vita dedicata all’Olimpia, ha colto in modo raffinato e deciso la volontà intrepida di assicurare continuità a un miracolo quotidiano perdurante, reclutando sempre nuovi attori pronti a innestare gemme e intrecciare canestri, legati indissolubilmente da una chimera collettiva. Al centro lui, il presidente Vizziello, sempre garbato e colto, capace di sostituire i sogni eterei ai beni tangibili, e di trascinare con sé, in modo insperato, sempre più proseliti, molti dei quali oggi gli riconoscono il merito di un’opera imponente quasi impossibile da ripetere.