Come (rin)tracciare il proprio cane con AirTag

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Grazie a gruppi dedicati sui principali social media, in particolare su Facebook, chi smarrisce un cane in una determinata località può contare su una rete di persone che si adoperano per rintracciare l’animale, o che hanno trovato un cane smarrito e ne pubblicano l’immagine e l’ubicazione; spesso si riesce, in questo modo, a far ritrovare “pelosi” e “umani”.

Esiste una modalità che è altrettanto efficace, e permette di agevolare decisamente la ricerca: si tratta dell’Apple AirTag, un dispositivo di tipo “tracker” grande e spesso quanto una moneta che, collegato al collare dell’animale, permette di creare una rete bluetooth occasionale con gli altri inconsapevoli dispositivi nei dintorni – telefoni, orologi, altri AirTag, a loro volta collegati all’iCloud di Apple. In questa maniera, l’AirTag, pur non disponendo di una connessione Wi-Fi, riesce a raggiungere in pochi passaggi lo smartphone su cui è stato registrato, e fornisce un’indicazione molto precisa della sua ubicazione tramite l’app “Dov’è” di serie su tutti gli iPhone. Inoltre è possibile far suonare il piccolo congegno, una volta che si è giunti nelle immediate vicinanze.

Il sistema funziona molto bene e, ovviamente, non si limita all’utilizzo sugli animali: infatti è possibile inserire un AirTag in una borsa, in un portafogli, con le chiavi di casa e ovunque sia necessario tracciare/rintracciare un oggetto che non si vorrebbe mai perdere.

Sul mercato sono disponibili diversi dispositivi analoghi, tra cui lo SmartTag di Samsung, che ha funzioni molto simili a quelle dell’AirTag di Apple.